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TOPINAMBUR ( HELIANTHUS TUBEROSUS )

  Il nome generico (Helianthus) deriva da due parole greche ”helios” (=sole) e ”anthos” (=fiore) in riferimento alla tendenza di alcune piante di questo genere a girare sempre il capolino verso il sole.
Il nome specifico tuberosus indica una pianta perenne, il cui organo di sopravvivenza è un tubero.
  Habitat: è una pianta molto vitale, quasi infestante, che predilige terreni umidi e conquista terreni vicini a corsi d'acqua. Nell’alimentazione umana veniva usata per la sua radice commestibile (Carciofo di Gerusalemme), poi è stata soppiantata dalla patata.
Grazie al contenuto di inulina è una pianta molto adatta ed indicata nella dieta di persone diabetiche in quanto l'inulina funziona come riserva di carboidrati (in sostituzione all'amido) indipendentemente dall'insulina. L'insulina è costituita da una catena di molecole difruttosio terminanti con glucosio. A seconda della stagione della raccolta la lunghezza delle molecule di inulina varia e quindi la loro solubilità.
  Il Topinambur passa per lo stomaco ed il primo tratto dell'intestino senza venire digerito, solamente nell'ultimo tratto dell'intestino sono presenti dei bifidobatteri e dei lattobacilli in grado di rompere le lunghe molecole dell'Helianthus tuberosus il cui carattere fibroso ha un effetto molto positivo sulla flora batterica. Il tubero inoltre è ricco di sali minerali ed in particolare potassio, magnesio, fosforo e ferro come pure di selenio e zinco.
  Il Topinambur è da sempre famoso per ridurre il colesterolo e per stabilizzare la concentrazione del glucosio nel sangue e dell'acido urico.


OLIVELLO SPINOSO ( HYPPOPHAE RAMNOIDES )

  La Hippophae più diffusa è l'Olivello Spinoso che si estende dalle coste dell'Atlantico dell'Europa fino ad attraversare  la zona nord est della Cina. Hippophae rhamnoides, è impiegata per la preparazione di creme di bellezza a base naturale, per applicazioni in erboristeria e per la preparazione di sciroppi e succhi di frutta.
  L'Olivello Spinoso è ricchissimo di vitamina C, con un contenuto medio di 695 mg per 100 grammi (di gran lunga superiore a quella contenuta nei kiwi e negli agrumi). Vanta proprietà tonificanti, aiuta in caso di affaticamento, rinforza le difese immunitarie ed è utile nella prevenzione delle infezioni come i raffreddamenti.
  La polpa del frutto di olivello spinoso allo stato naturale è molto acida (astringente) e oleosa e risulta poco piacevole al gusto. Solo dopo una previa lavorazione (ad esempio il surgelamento diminuisce le proprietà astringenti) la polpa può essere utilizzata ad esempio sotto forma di succhi o per la preparazione di marmellate, dolci e liquori.


STEVIA ( STEVIA REBAUDIANA BERTONI )

  La Stevia rebaudiana è una pianta perenne poco resistente al gelo, nei climi più freddi è coltivata solitamente come semi-perenne. In caso di clima freddo può essere protetta mediante pacciamature, permettendo la sopravvivenza della parte basale che rivegeterà a primavera. In caso di clima molto freddo può essere ovviamente coltivata in serra.
  La Stevia è conosciuta da molti popoli dell'area geografica Sud-Americana da diversi millenni, oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie, anche per le proprietà medicinali, infatti è stata correntemente usata da secoli dai popoli indigeni del sud America per le sue doti curative, ed è usata ancora oggi. Viene usata come dolcificante, in quanto è molto più dolce del comune saccarosio. I principi attivi sono lo stevioside, e il rebaudioside A, che si trovano in tutte le parti della pianta ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie, che quando sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (ad effetto della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il comune zucchero. Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), e sono relativamente stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l'aspartame, che subisce degradazione.
  Contiene zero calorie per l'uomo, perché il corpo umano non metabolizza i glucosidi. Stevia è un'alternativa attraente per lo zucchero a causa della sua proprietà calorico inferiore. Si tratta di un estratto liquido, non raffinato. Anche nella forma raffinata di Stevia, non vi è alcuna caloria derivate da essa.Insieme alle numerose evidenze sulla totale innocuità della Stevia, varie ricerche attribuiscono a questa pianta diversi effetti benefici.
  Infatti, oltre a vantare un potere calorico e cariogeno praticamente nullo, la Stevia non solo non incide sui valori di glucosio nel sangue, ma sembra addirittura diminuirli (proprietà ipoglicemizzanti), migliorando la tolleranza al glucosio. Tale effetto sembra imputabile ad un'azione diretta dello stevioside e del rebaudioside A sulle cellule beta pancreatiche, dove in presenza di glucosio stimolerebbe la produzione di insulina.
  Il fatto che la Stevia ed i suoi glicosidi stimolino la produzione di insulina soltanto quando la glicemia è anormalmente alta, è piuttosto vantaggioso, poiché scongiura il rischio di ipoglicemia in pazienti diabetici.


LUPINO BIANCO ( LUPINUS ALBUS )

  Il genere Lupinus racchiude oltre 200 specie di suffrutici e piante erbacee perenni, talvolta annue; tra quelle di maggior rilevanza fitoterapica ed alimentare spicca L. albus, mentre L. littoralis, L. laxiflorus, L. termis e L. hirsutus, sono le più sfruttate in assoluto in ambito prettamente erboristico.
  I lupini sono legumi altamente energetici, entrati a trecentosessanta gradi all'interno della dieta mediterranea. La pianta dei lupini è coltivata sin dai tempi più remoti nelle aree del Mediterraneo e del Medio Oriente, grazie alla marcata adattabilità a terreni acidi ed aridi, e a climi ostici e sfavorevoli. Ma non è tutto: fin dall'antichità, è stata osservata la spiccata capacità della pianta di giovare al terreno, migliorandone persino la fertilità. Essendo legumi, anche i lupini rientrano tra gli ortaggi energetici, assicurando ben 114 kcal per 100 grammi di prodotto, con il 69% di acqua, il 16,5% di proteine, il 7% di carboidrati ed il restante 6,5% diviso tra fibre e grassi.
  I lupini fungono da miniera di sali minerali, in particolare ferro e potassio, oltre a presentare una modesta quantità di vitamina B1. Il lupino viene valorizzato anche per le proprietà nutraceutiche e medicamentose. A differenza degli altri legumi, il lupino contiene tracce di inibitori di lecitine, tripsina, isoflavoni e composti cianogeni. Proprio per la copresenza di queste sostanze, il lupino presto diventò oggetto di studio e d'interesse in ambito medico-scientifico: probabilmente, il lupino cela proprietà straordinarie nella prevenzione di malattie cardiovascolari, ipertensione in particolare. Chiaramente, gli studi sono stati sinora condotti soltanto su cavie animali (roditori), ma i risultati appaiono inaspettati e nel contempo straordinari: dopo una dieta a base di lupini, il colesterolo totale e le LDL nel roditore subirono una netta riduzione.
  Un'altra ipotesi in fase di accertamento è quella secondo cui i lupini sarebbero un valido aiuto contro l'iperglicemia (proprietà potenzialmente ipoglicemizzante): sembra che il lupino possa in qualche modo essere considerato un surrogato dell'insulina, utile nel diabete mellito di lieve e media gravità.
  Tutte le teorie appena descritte necessitano, chiaramente, di conferme scientifiche, sia a livello sperimentale che clinico; ad ogni modo, gli esperti sono ottimisti in merito, oltre che speranzosi sulla possibilità che il lupino possa presto divenire una nuova strategia terapica per la prevenzione di patologie cardiovascolari e diabete. I lupini possono essere consumati anche dai celiaci perché non formano glutine.